Non solo il danno economico, ma da oggi è possibile anche richiedere il risarcimento del disagio esistenziale provocato dal ritardo dei treni: ma in quali casi? Un noto esperto di tutela dei consumatori rivela quando è possibile farlo.
Una delle più indagini più recenti dell'Osservatorio EY Future Travel Behaviours ha rivelato che proprio in Italia ci sono più viaggiatori che nelle altre parti d'Europa, e che agli italiani piace viaggiare in treno. Il treno è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati dai cittadini italiani, e per qualsiasi tipo di viaggio. Non solo, dunque, viaggi tra città diverse o all'estero, ma anche per raggiungere determinate destinazioni nella propria città.
C'è la metropolitana, infatti, che nel nostro Paese è utilizzatissima, così come alcuni treni regionali, che attraversano diverse zone della città. Per questo motivo, gli italiani hanno a che fare con i treni praticamente ogni giorno, e determinate volte può capitare che questi facciano ritardo. A seconda del tipo di ritardo e, soprattutto, dell'entità del ritardo, si può chiedere un determinato risarcimento economico.
Ritardo treni: "Bisogna risarcire anche il danno esistenziale", lo dice la Corte di Cassazione
L'entità monetaria del risarcimento economico è determinata dalla legge, e può anche essere disciplinata in maniera più particolare dalle compagnie dei mezzi di trasporto. Come spiega Massimiliano Dona, noto esperto di tutela dei consumatori e presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, c'è, ad esempio, il rimborso del 25% del prezzo del biglietto, qualora il ritardo superi un'ora. Esso può arrivare anche al 50% del prezzo del biglietto, qualora il ritardo superi le due ore. Dona suggerisce, altresì, di informarsi anche sul singolo operatore: potrebbero essere previsti dei risarcimenti anche con un ritardo di mezz'ora. In questo articolo, però, parliamo di una novità degli ultimi giorni, e cioè quella che riguarda il risarcimento del disagio esistenziale.
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La Corte di Cassazione ha, recentemente, pronunciato una sentenza davvero importante, che ha riconosciuto il disagio esistenziale che può provocare il ritardo di un treno, oltre che meramente economico. Con un treno in ritardo si può perdere un appuntamento importante, si può perdere una coincidenza, ad esempio, con un aereo per raggiungere un'altra destinazione, oppure si può perdere del tempo che, a volte, è davvero prezioso. La sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, la n°28244/2023, ha riconosciuto il danno esistenziale a un uomo rimasto bloccato in un treno per 24 ore, senza ricevere sufficiente assistenza, ma questa sentenza potrebbe portare al riconoscimento del danno esistenziale, e al successivo risarcimento, anche per episodi meno gravi.
Come spiega Dona, infatti, in caso di ritardo del treno è previsto anche il risarcimento del danno esistenziale, almeno nel caso in cui l'operatore non abbia correttamente informato i consumatori, o non abbia fatto tutto il possibile per mitigare le conseguenze dannose del ritardo.
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