Si candida per un lavoro "quattro giorni a settimana" ma lo rifiuta all'ultimo: "C'è un tranello"

Quante volte avete letto articoli sui benefici relativi alla settimana lavorativa corta? Una ragazza si è candidata per una posizione che prevedeva quattro giorni di lavoro, per poi scoprire che era solo uno specchietto per le allodole.

Stiamo vivendo in un'epoca complessa. Ogni epoca ha avuto i suoi cambiamenti, ma negli ultimi venti anni la il ritmo a cui sono avvenuti è sicuramente più alto rispetto al passato. Un concetto ricorrente nei discorsi odierni è che presto "le macchine sostituiranno l'uomo" nello svolgimento di moltissimi lavori. Sarà davvero così? Tra qualche decennio gli umani occuperanno gran parte delle loro esistenze facendo attività diverse da quelle lavorative? E chi darà loro i soldi per affrontare le spese di vario genere?

Una cosa è certa: dopo la pandemia da COVID-19, molte persone hanno cambiato prospettiva di vita. Un numero sempre crescente di individui si accontenta di lavorare il giusto necessario per la sopravvivenza, riducendo al contempo alcune spese e godendosi le cose gratis della vita. Alcune aziende, per migliorare il benessere fisico e mentale dei propri dipendenti, hanno avviato la sperimentazione di una settimana lavorativa a quattro giorni. Quasi tutti i risultati sono stati positivi. Un esempio virtuoso è quello dell'Islanda, che dal 2015 al 2019 ha condotto un esperimento su larga scala, di cui si è detta soddisfatta una percentuale altissima di lavoratori, che non hanno sofferto alcun calo della produttività ma hanno visto migliorare il proprio umore.

La settimana di lavoro di quattro giorni

Avere a disposizione tre giorni totalmente liberi nell'arco di una settimana è una prospettiva che attrae milioni di persone. Una giovane statunintense, Vanessa, è attualmente alla ricerca di lavoro e alcuni giorni fa si è imbattuta in un annuncio di un "lavoro d'ufficio" in cui veniva specificato che la settimana lavorativa era, per l'appunto, di quattro giorni. Tutto sembrava procedere per il verso giusto nella fase precedente all'assunzione: "Ci è voluto un mese: ho fatto interviste, esami tecnici, presentazioni e avuto lunghe conversazioni con tante persone che lavorano già qui. Mi sembrava un'ottima opportunità lavorativa e i miei potenziali colleghi sembravano tutti felici"

@squiggotini

I am SO tired. #unemployment #jobmarket #interview #recession

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"Quando ho capito che lavoravano solo quattro giorni alla settimana, ho pensato che fosse un'azienda moderna e progressista". Quando qualcosa sembra troppo bello per essere vero, spesso, c'è un tranello. E non a caso: "Nell'ultima intervista, prima di assumermi, hanno specificato che avrei dovuto lavorare per 12 ore e mezza al giorno". Esatto: 50 ore a settimana, spalmate in quattro giorni. Ben 10 ore di più rispetto alla 'normale' settimana lavorativa negli USA e gran parte del mondo: otto ore lavorative, per cinque giorni a settimana. Questa sorta di tranello ha convinto Vanessa a rifiutare quel lavoro poche ore prima della firma del contratto: "Non ero preparata. Non capisco perché pubblicizzino come beneficio la settimana di quattro giorni e pretendono 12 ore e mezza di lavoro al giorno". Alla fine, a malincuore, la giovane è tornata a cercare altro.

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