Colloquio di lavoro, un ex capo utilizza un metodo davvero bizzarro per decidere chi assumere e chi no: si tratta della 'prova della tazzina di caffè'
Nel contesto di un colloquio di lavoro, gli aspiranti futuri professionisti dell'azienda tendono a cercare di lasciare un'impressione positiva e duratura al capo (o al recruiter che svolge la discussione), al fine di risultare i migliori per ottenere la posizione ambita. Tuttavia, piuttosto che valutare il loro curriculum o giudicarli in base alle esperienze passate più o meno importanti, un ex datore di lavoro ha svelato un metodo semplice noto come il "test della tazza da caffè" per stabilire se un candidato sia idoneo o meno per la posizione aperta.
Trent Innes, questo il nome dell'ex dirigente in questione, sostiene che chiunque non superi il suo "test della tazza da caffè" non deve essere assunto, perché crede che questa prova riveli più sul comportamento di un uomo o una donna rispetto a qualsiasi domanda posta in sede di colloquio. Ha così tanta fiducia in tale approccio innovativo da scartare a priori chiunque non riesca a capire che eseguire questa pratica nella sua azienda è fondamentale. Ma quale pratica?
Nel 2019, discutendo in merito all'argomento nel proprio podcast aziendale The Venture insieme all'imprenditore Lambros Photios, Trent, che aveva lavorato con la società Xero Australia fino a settembre 2021, aveva condiviso questa semplice (ma efficace, a detta sua) tattica. Il capo aveva infatti asserito senza troppi giri di parole: "Solitamente, porto i candidati nella nostra area ristoro, e invariabilmente finiscono per prendere qualcosa da bere, in genere un caffè". Come continua la sua pratica? Siamo pronti a svelarvelo.
Colloquio di lavoro, il trucco della tazzina di caffè: come decidere chi assumere e chi no
"In seguito, torniamo al nostro colloquio, e una delle cose che guardo attentamente alla fine è se il candidato si alza per riportare la tazza vuota di caffè (o qualsiasi altro bicchiere usato) in cucina. È sempre possibile sviluppare competenze, imparare qualcosa di nuovo e fare esperienza in azienda, ma alla fine l'atteggiamento propositivo è la cosa più importante. È proprio in questo che consiste la prova della tazza di caffè".
Sostiene che questa tecnica funziona straordinariamente bene, affermando che le cucine nel suo ufficio sono sempre in uno stato impeccabile proprio grazie a tale comportamento dei dipendenti. Ecco le sue parole in merito: "Se un giorno vi capiterà di entrare nel nostro ufficio presso Xero, farete caso al fatto che le cucine sono quasi sempre pulite e scintillanti, il che dipende proprio dal test della tazza del caffè. Durante il colloquio bisogna semplicemente capire se le persone sono veramente adatte alla filosofia interna dell'azienda. Qualora non lo siano, assumerle non ha senso".
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