Lavoro, "Il dipendente che rompe un bene dell'azienda deve risarcire i danni?": come funziona

In questo articolo, spiegheremo come funziona il risarcimento danni nel luogo di lavoro, e cosa succede quando un dipendente rompe un bene dell'azienda.

"Chi rompe paga". Questa è una frase che avrete sentito o letto tutti molte volte, e che molti di voi avranno pronunciato spesso. Tale principio, che di base è giusto, è tradotto in una serie di norme nell'ordinamento giuridico, che disciplinano il risarcimento dei danni. L'articolo cardine, che sviluppa tale principio, è il numero 2043 del Codice Civile, il quale disciplina il risarcimento per fatto illecito. Secondo quanto specificato da questo articolo, qualunque fatto che sia considerato doloso o colposo, e cioè fatto con intenzione o a causa della distrazione, il quale provoca ad altri un danno ingiusto, obbliga automaticamente colui o colei che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Il risarcimento è principalmente di natura economica: la persona che ha arrecato danni, infatti, deve risarcire il danno economico effettivo, e cioè la perdita seguita al determinato danno. Il valore del risarcimento è, principalmente, il valore del bene danneggiato, e dipende anche dall'entità del danno.  C'è da dire, però, che per un danno irrisorio non scatta il risarcimento: quando, ad esempio, il bene danneggiato ha un valore troppo basso, o il danno effettivo è facilmente riparabile in altra maniera.

Lavoro: il dipendente di un'azienda che rompe un bene deve risarcirlo?

In questo articolo si parla, in particolare, di un bene danneggiato all'interno del luogo di lavoro, e che appartenga all'azienda. Il dipendente che arreca questo danno deve, in qualche modo, risarcirlo? Il noto avvocato Angelo Greco, direttore della pagina 'La Legge per Tutti', ha spiegato, mediante un video pubblicato sulla sua pagina TikTok, che il responsabile è, in effetti, tenuto a risarcire l'azienda. Ci sono, poi, alcune regole particolari, di cui ha parlato il noto esperto, che riguardano tale eventualità.

@angelogrecoofficial

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♬ suono originale - Angelo Greco

Prima di tutto, Greco ha specificato che il titolare non può spalmare il danno tra tutti i dipendenti: può, infatti, richiedere il danno al solo responsabile. Inoltre, il titolare può chiedere i danni anche senza prevedere una contestazione disciplinare: non è, infatti, obbligato ad aprire un procedimento. In questo caso, infatti, può chiedere il risarcimento in maniera diretta, senza dover fare altro. Infine, il risarcimento non può essere pagato in forma di trattenuta dallo stipendio, nel caso in cui non abbia precedentemente agito in causa contro il dipendente, e non abbia lasciato che sia stato un giudice a determinare l'esatto valore del danno.

Solo in questo caso potrà prevedere una trattenuta dello stipendio, che può anche superare un quinto dello stesso, se il valore del bene danneggiato è più alto di un quinto dello stipendio. Può, in effetti, eguagliare anche l'intero stipendio mensile, se il valore è pari o superiore allo stesso.

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