Una donna che oggi ha 33 anni, nel 2019, ha ricevuto una diagnosi terribile: cancro alla pelle. Dopo due anni di cure e trattamenti, ha scoperto che non era mai stata davvero malata. Ecco la sua incredibile (per davvero) storia.
Quando si scopre di avere una malattia qualsiasi, l'angoscia prende il sopravvento. Per fortuna, i progressi della medicina negli ultimi anni hanno allungato la speranza di vita dei malati, nei casi in cui non esistesse una cura definitiva. Nel 2019, una donna di nome Megan Royle, residente a Londra ma originaria della contea inglese dello East Yorkshire, si è sentita dire dai medici del NHS (Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito) di avere un melanoma. A quel punto, l'allora 29enne aveva deciso di congelare gli ovuli, perché tra i suoi sogni c'era quello di avere figli un giorno.
È successo che quattro anni fa, la donna aveva scoperto un neo sul braccio che era aumentato di volume. Non solo: avvertiva prurito e gonfiore. Un medico, dopo una visita specialistica, le ha annunciato che aveva sviluppato un melanoma, una forma di cancro alla pelle molto aggressiva, che aveva bisogno di un trattamento immediato. In un articolo del Daily Mail, sono riportate le sue dichiarazioni: "Quando succede qualcosa del genere, stenti a crederci. Ancora oggi, quattro anni dopo, non ho una spiegazione per quello che è successo e come è successo. Ho trascorso due anni pensando di avere un cancro, mi sono sottoposta alle terapie e alle cure, per poi scoprire che non avevo nulla".
Il cancro alla pelle mai avuto
Per l'esattezza, la donna si è sottoposta a un'operazione di rimozione del neo, per poi svolgere ben nove cicli di chemioterapia. Proprio perché si è sottoposta a trattamenti aggressivi che avrebbero potuto influenzare la fertilità, i medici le hanno consigliato di congelare gli ovuli. Nel maggio del 2021, i medici le hanno fatto sapere che "non c'erano più segni della malattia". La verità è leggermente diversa: non c'erano mai stati. La donna, nel 2021, ha lasciato Londra per tornare nella sua città d'origine, dove ha parlato con alcuni medici che, analizzando le cartelle cliniche, hanno scoperto l'errore nella diagnosi.
"Sicuramente ero sollevata, ma anche arrabbiatissima. Ho fatto tutto quello che serviva, ho congelato gli ovuli per aumentare le speranze di avere un figlio in futuro. Dopo che mi hanno detto che non ero mai stata malata, sono stata giù di morale. Può sembrare assurdo, ma è così". Dopo quest'esperienza di vita, la donna si è rivolta a un avvocato specializzato nel settore dei risarcimenti danni conseguenti diagnosi sbagliate. Il professionsita ha dichiarato che, pochi giorni fa, è stato raggiunto "un accordo" tra la sua assistita e le associazioni mediche responsabili degli errori, ma non ha specificato qual è la cifra che la donna riceverà come risarcimento. La sensazione è che sia davvero alta, visti i danni fisici e psicologici subiti.
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