Dei genitori, o meglio una madre, hanno fatto causa ai propri figli adulti, al fine di sbatterli fuori di casa: è successo recentemente a Pavia. Ma è possibile una cosa del genere? E se sì, in quali causa? Ecco la risposta.
L'articolo 316 del Codice Civile disciplina la responsabilità genitoriale. Quest'ultima riguarda i doveri che i genitori hanno nei confronti dei loro figli. In questo articolo non si fa solo riferimento al mantenimento economico del figlio, ma anche alla coltivazione da parte di quest'ultimo dei propri interessi e al raggiungimento delle proprie ispirazioni. Naturalmente, si tiene conto anche delle possibilità economiche dei genitori, che possono essere diverse a seconda della famiglia. I genitori devono, allo stesso modo, garantire ai propri figli una casa in cui vivere.
Ci sono, però, dei limiti d'età oltre cui i genitori non devono più esercitare questa responsabilità? E, inoltre, possono intentare una causa nei confronti dei propri figli, qualora questi ultimi fossero troppo grandi, al fine di sbatterli fuori di casa? È quello che è successo recentemente a Pavia, in Lombardia: una signora di 75 anni ha, infatti, fatto causa ai propri figli, e l'ha vinta. Ma come mai?
I genitori possono fare causa ai propri figli per sbatterli fuori di casa? La risposta
Angelo Greco, noto avvocato italiano e direttore della pagina 'La Legge per Tutti', ne ha parlato in un suo recente video pubblicato sui social. Come spiegato da Greco, i figli della donna non si "decidevano a farsi una vita" e, per questo, la madre ha proceduto per vie legali. In particolare, quest'ultima aveva chiesto, perlomeno, contributi economici ai figli che convivevano con lei, ma questi ultimi si sono appellati al fatto di essere disoccupati e di non potere, dunque, contribuire economicamente al mantenimento della casa. Dall'altra parte, però, la donna, con la sola pensione, non poteva più mantenere i figli, che di anni ne hanno 45 e 40.
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A questo punto, Greco ha spiegato che la Giurisprudenza, effettivamente, permette ai genitori di non esercitare più la loro responsabilità genitoriale in un determinato caso. Il caso, in particolare, è il superamento di un limite di età per i figli, oltre cui non possono più appellarsi al diritto disciplinato nel suddetto articolo del Codice Civile. Greco ha spiegato che i figli maggiorenni hanno diritto a essere mantenuti dai genitori, solo qualora siano ancora studenti o, se non sono studenti, nel caso in cui dimostrino di ricercare attivamente lavoro. Nell'articolo 315 bis del Codice Civile, però, vengono elencati anche i doveri dei figli, oltre che i loro diritti. Secondo questo articolo, i figli devono rispettare i genitori e devono contribuire in base alle loro capacità e al proprio reddito al mantenimento della famiglia, finché convivono con essa.

Se il figlio non studia, non lavora e non cerca nemmeno un'occupazione, però, perde il mantenimento. A questo punto, perdendo il mantenimento, il figlio può essere cacciato fuori da casa. Inoltre, aggiunge Greco, neanche dimostrando di ricercare attivamente un'occupazione, il figlio avrà eternamente diritto al mantenimento. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, la madre o il padre possono mandare via di casa i figli dopo che questi ultimi hanno superato i 30 anni. È questo, dunque, il limite d'età oltre il quale non c'è più, per i genitori, l'obbligo al mantenimento dei figli.
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