È possibile per i gestori dei ristoranti vietare l'accesso ai bambini, oppure questi ultimi non possono pretendere una cosa del genere? Un noto esperto di tutela dei consumatori ha spiegato se è possibile farlo e quali sono le eccezioni.
Tutti amano andare al ristorante. Passare una giornata o una serata con i propri amici o con la propria famiglia in un ristorante, senza dover pensare a preparare la tavola, a cucinare e a lavare, poi, i piatti, può essere molto rilassante, oltre che divertente. Senza dimenticare, naturalmente, che, almeno di solito, in un ristorante si possono mangiare pietanze che raramente vengono cucinate a casa, e questo rende l'esperienza ancora più gradevole e apprezzabile. Questo succede soprattutto quando il ristorante è etnico, ed è possibile, dunque, assaggiare pietanze di altre tradizioni culinarie, oppure quando, comunque, vengono proposte pietanze preparate con prodotti difficilmente reperibili nelle nostre case.
Dei popoli che amano andare al ristorante, gli italiani sono sicuramente tra quelli che lo preferiscono maggiormente. In effetti, è facile che si vada al ristorante almeno una volta al mese, se non anche una volta a settimana. Molti lavoratori, inoltre, amano pranzare nelle rosticcerie, trattorie o bar/ristoranti che si trovano nei pressi del loro ufficio e, dunque, mangiano quasi ogni giorno in un locale. C'è da dire, inoltre, che, secondo dati pubblicati dalla FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi e da Confcommercio, nel nostro Paese ci sarebbero quasi 200.000 attività adibite alla ristorazione. Un numero, insomma, altissimo, che dimostra quanto i ristoranti siano amati nel nostro Paese.
Ristoranti: è possibile vietare l'ingresso ai bambini? Tutti i dettagli
A proposito di ristoranti, soprattutto negli ultimi tempi, è sempre più facile trovare insegne particolari all'ingresso dei locali, in cui viene vietato l'accesso a determinate persone. Principalmente, su questi cartelli si legge il divieto di accesso alle famiglie con bambini. Il motivo riguarda, naturalmente, il possibile comportamento dei bambini che, secondo quanto sostengono i ristoratori che decidono di vietare l'accesso a questi ultimi, disturberebbero la quiete e la tranquillità degli altri clienti. Ma è possibile vietare l'ingresso a queste famiglie con bambini?
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A questa domanda ha dato una risposta Massimiliano Dona. Il noto esperto di tutela dei consumatori, e Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ha spiegato che, secondo l'articolo 187 del Regio Decreto n. 635 del 1940, conosciuto come 'Regolamento per l’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza', gli esercenti non possono rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chi le chieda e sia disposto a pagare, se non per un legittimo motivo, e salvo quanto previsto dagli articoli 689 e 691 del Codice Penale. Pertanto, la risposta è 'No': non è possibile vietare l'ingresso alle famiglie con bambini nei locali aperti al pubblico come bar e ristoranti.

Ci sono, però, delle eccezioni. Una di queste sono gli esercizi di pubblico spettacolo, come le discoteche: in questo caso, si può vietare l'ingresso ai bambini. Inoltre, spiega Dona, è necessario fare ricorso al buon senso. "Laddove si tratti di un posto non adatto alla presenza dei nostri piccoli, è il nostro stesso interesse evitare di andare a frequentarlo per evitare di mettere noi stessi, loro e il resto della clientela in difficoltà", ha concluso Dona.
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