Telecamera riprende uomo nella stanza della rabbia: "Le soddisfazioni della vita"

Un uomo è entrato nella stanza della rabbia e il filmato ripreso da una telecamera è finito online. Molti hanno provato un po' di sana invidia nei suoi confronti, perché ha gestito alla perfezione il poco tempo a disposizione per sfogare la propria rabbia.

La stanza della rabbia, detta anche rage room, con ogni probabilità è un'invenzione giapponese. Stando alle informazioni reperibili online, infatti, la prima traccia di una stanza simile risale al 2008, in una città giapponese. Non è da escludere, pertanto, che sia stata creata qualche anno prima. Per chi non lo sapesse, si tratta di luoghi in cui sono presenti oggetti di vario tipo, che la persona pagante può distruggere come vuole. Quasi sempre, però, gli viene fornita una mazza da baseball, per evitare di usare le proprie mani. Insieme a essa, ha a disposizione anche guanti, un casco e degli occhiali.

Una stanza della rabbia
Una stanza della rabbia

Una testimonianza certificata risale al 2008. Donna Alexander, residente a Dallas, recuperò una serie di oggetti abbandonati nella spazzatura e li portò nel garage di casa sua. A quel punto, munita di protezioni e di una mazza da baseball, li distrusse tutto per sfogare la propria rabbia. Capendo che avrebbe potuto funzionare, iniziò a ospitare amici e conoscenti nel suo garage, permettendo loro di fare lo stesso. Nel 2011, poi, ne ha aperta una a tutti, dietro pagamento. Oggi, per quanto rare, esistono anche in Italia. A suo avviso, serviva a diminuire le risse in strada e in generale gli episodi di violenza, permettendo alle persone di scaricare lo stress in un luogo controllato.

L'esperienza di un uomo nella stanza della rabbia

Alcuni psicologi hanno ammesso che questa particolare terapia può avere effetti benefici sullo stress, seppur temporanei e mai a lungo termine. Inoltre, c'è chi ha fatto notare che a rendere più mansueti uomini e donne coinvolti è probabilmente anche l'esercizio fisico svolto, perché in pochi minuti si compie uno sforzo enorme. Non mancano i rischi: distruggere televisori, computer e fornetti li rende più difficoltosi da riciclare, oltre a esporre l'utente alle polveri tossiche che si generano colpendo violentemente oggetti tecnologici. Pur indossando le protezioni, non si è del tutto esenti a infortuni, dato che è estremamente facile scivolare o cadere. Insomma, entrare in una stanza della rabbia va bene se lo si fa una volta l'anno.

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Bro didn’t hold back 💀 @Jersey Jerry

♬ EHHHHHHH EH EH EH - sk.Ninga

Il tizio ripreso da una telecamera di una rage room americana è diventato, a modo suo, l'idolo del web. Indossando solo degli occhiali di plastica, ha polverizzato tazzine, bicchieri, una tastiera e perfino uno specchio (gli scaramantici italiani saranno rimasti scioccati). Il commento con più 'cuoricini' recita testualmente: "Questa stanza della rabbia ha salvato la vita di un essere umano". Un modo indiretto per dire che quell'uomo potrebbe aver sfogato la sua rabbia su un'altra persona; invece, facendo a pezzi vecchi oggetti, ha diminuito la propria rabbia e la propria aggressività. Altri fanno notare che l'uomo "l'ha usata correttamente", dato che altre persone, per qualche motivo, hanno quasi paura di fare 'troppo male' agli oggetti e non usano tutta la loro violenza.

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