Sono una impiegata di 51 anni e voglio andare in pensione a 65. Guadagno solo 900 euro al mese: come faccio?

Domanda: Sono Maria, ho 51 anni e lavoro come impiegata amministrativa in un piccolo ufficio. Guadagno solo 900 euro al mese e non ho molti risparmi. Vorrei andare in pensione a 65 anni, ma mi preoccupo di non riuscire a vivere con quello che avrò a disposizione. Cosa posso fare per prepararmi al meglio?

Piano pensionistico in Italia: come funziona?

La prima cosa da considerare è il sistema pensionistico italiano, che è suddiviso in due principali fonti di reddito per i pensionati: la pensione di vecchiaia erogata dall’INPS e i piani di previdenza complementare. La pensione di vecchiaia si basa sugli anni di contributi versati e sull’età in cui si decide di andare in pensione. Attualmente, l’età pensionabile per le donne nel settore privato è di 67 anni, anche se ci sono delle eccezioni e alcune misure che permettono di andare in pensione prima.

Se vuoi andare in pensione a 65 anni, devi conoscere i requisiti minimi di contributi versati per avere diritto alla pensione di vecchiaia. Ad oggi, servono almeno 20 anni di contributi per poter ricevere la pensione INPS. Tuttavia, per chi non ha raggiunto questo minimo o desidera incrementare l'importo della propria pensione, esistono delle soluzioni.

Il problema: uno stipendio basso e pochi risparmi

Maria guadagna 900 euro al mese, il che la porta a uno stipendio annuo di circa 10.800 euro. Con una cifra così contenuta, è difficile mettere da parte grandi risparmi, ma non impossibile. Il primo passo è analizzare a fondo le spese mensili per individuare potenziali risparmi e creare un fondo di emergenza che possa servire durante gli anni pensionistici. Anche un piccolo risparmio mensile, se investito in modo intelligente, può fare la differenza nel lungo periodo.

Previdenza complementare: una soluzione accessibile

Un modo per integrare la pensione statale è iscriversi a un fondo di previdenza complementare. Questi fondi, anche conosciuti come "fondi pensione", sono strumenti finanziari che permettono di accumulare un capitale aggiuntivo da utilizzare in pensione. Lo Stato incentiva la previdenza complementare con agevolazioni fiscali, rendendo i versamenti deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di circa 5.164,57 euro l'anno.

Per Maria, investire una piccola parte del suo stipendio mensile in un fondo pensione potrebbe essere una strategia vincente. Anche se l'importo che può permettersi di versare è modesto, nel corso degli anni si accumuleranno interessi composti che le permetteranno di avere un’entrata aggiuntiva una volta andata in pensione. Inoltre, al momento del ritiro dei fondi, il trattamento fiscale agevolato fa sì che il carico fiscale sia più basso rispetto a quello che si paga durante la vita lavorativa.

Quando conviene iniziare?

Maria ha 14 anni di tempo prima di raggiungere i 65 anni. Iniziare a risparmiare e investire adesso le permette di sfruttare il tempo a suo vantaggio. Anche piccoli versamenti costanti in un fondo pensione o altre forme di investimento possono crescere significativamente grazie all’interesse composto. Supponiamo che Maria riesca a mettere da parte 50 euro al mese. Se investiti con un rendimento annuo medio del 5%, in 14 anni potrebbe accumulare circa 11.000 euro. Questa somma potrebbe aiutarla a integrare la sua pensione di vecchiaia e coprire eventuali spese straordinarie.

Opzioni per anticipare la pensione: l’Ape Sociale e Quota 103

In Italia esistono alcune opzioni che permettono di andare in pensione prima dell’età legale di 67 anni. Tra queste, l’Ape Sociale e Quota 103 sono misure studiate per agevolare chi si trova in difficoltà o ha svolto lavori usuranti. L’Ape Sociale consente di uscire dal mondo del lavoro a 63 anni per alcune categorie, come chi assiste familiari disabili, chi ha svolto lavori gravosi o chi è disoccupato di lunga durata.

Quota 103, invece, permette di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi versati e almeno 62 anni di età. Se Maria avesse iniziato a lavorare in giovane età e avesse accumulato contributi sufficienti, potrebbe verificare se ha diritto a una di queste misure per andare in pensione a 65 anni o anche prima.

Un piano di spesa ragionato per la pensione

Oltre a incrementare i propri risparmi, Maria deve anche considerare un piano di spesa per la pensione. Il primo passo è fare un bilancio dettagliato delle spese previste dopo la pensione. La pensione INPS potrebbe non coprire tutte le spese, quindi è importante considerare ogni possibile fonte di reddito, inclusi i risparmi e il fondo pensione complementare. Inoltre, Maria potrebbe valutare di ridurre le spese non necessarie o di considerare eventuali lavori part-time per integrare il suo reddito, soprattutto nei primi anni di pensione.

Strategie di investimento a basso rischio

Dato che Maria è vicina alla pensione, non può permettersi di correre grandi rischi con i suoi investimenti. Le strategie di investimento dovrebbero essere orientate alla conservazione del capitale piuttosto che alla crescita aggressiva. I fondi pensione offrono diverse opzioni di investimento, da quelle più rischiose, come le azioni, a quelle più sicure, come le obbligazioni. Data la sua età, potrebbe essere consigliabile optare per un mix bilanciato di obbligazioni e azioni a basso rischio per mantenere una certa crescita senza esporsi eccessivamente alla volatilità dei mercati.

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